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Talk:Himarë: Difference between revisions

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==Northern Greece is Chameria==

This article is assaulted by Greek nationalists who try to put forward their irredentist claim over Himarra. Wikipedia administrator have the responsibility to stop propaganda.


==Chaones were a Hellenic (Greek) tribe==
==Chaones were a Hellenic (Greek) tribe==
This article has been badly vandalized by albanian nationalists. I have removed the most outrageous edits and cleaned it up a bit.
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Revision as of 14:17, 12 August 2007

Northern Greece is Chameria

This article is assaulted by Greek nationalists who try to put forward their irredentist claim over Himarra. Wikipedia administrator have the responsibility to stop propaganda.


Chaones were a Hellenic (Greek) tribe

This article has been badly vandalized by albanian nationalists. I have removed the most outrageous edits and cleaned it up a bit.

the anectode

Does anyone else feel that the anectode is out of place in the middle of the History article? It is not really informative. It may be added as extra info at the end of the page, or something like that.

Interesting info!

I managed to scrounge up some info regarding later Medieval immigration of Himariots into Italy and their background. You can translate this with an online translator pretty well;

Albanesi e Corfioti immigrati a Lecce nei secoli XV-XVII >Dedicato a quanti di noi oggi non sanno, o non vogliono, accogliere come fratelli i fuoriusciti dell'altra sponda che, non più per motivazioni religiose o in nome della libertà, ma soltanto... in cerca di lavoro e per illusione di benessere, affrontano i disagi di una nuova vita. >Il 29 maggio 1453 Maometto II espugna Costantinopoli e da quel giorno si assiste a un rapido succedersi di invasioni turche: nel 1456 cade Atene, nel 1460 la Morea e la Tessaglia. >Ma già nel marzo 1444 s'è costituita in Alessio una lega dei popoli albanesi 1 con a capo il principe cattolico Giorgio Castriota Scanderbeg, allo scopo di frapporre una salda barriera alle conquiste ottomane che in effetti si realizza mediante un'interminabile serie di battaglie, combattute in nome dell'Occidente cristiano contro gli aggressori d'Oriente. >La lotta2, fatta più spesso di guerriglie, di agguati e azioni audaci, dura 25 lunghi anni (1444-68) , proprio fino alla morte del suo eroe, definito dai papi "defensor Fidei"3 e "fortissimus Christi athleta"4. Essa serve a frenare la dirompente espansione dei musulmani e a impedir loro di avventarsi, almeno in quel quarto di secolo, sulla nostra Terra d'Otranto. >Gli Schipetari comunque, con due diverse spedizioni5 (1460-61 e 1461-62), la seconda delle quali personalmente condotta dal Leone d'Albania 6, sono anche in grado di recar soccorso all'amico re Ferdinando I, cui il pretendente Giovanni d'Angiò vuol togliere il trono di Napoli. Questo perché i legami con la dinastia aragonese sono molto forti e già Alfonso I, a sua volta, in più occasioni ha inviato aiuti d'ogni tipo per la difesa contro i Turchi. >Terminata la guerra di Napoli (1463), numerosi Albanesi rimangono7 nel Salento, favoriti dalla benevolenza del re, da privilegi e da esenzioni: l'Albania tarentina , a quanto pare, è la loro prima colonia in Terra d'Otranto. >Successivamente l'improvvisa scomparsa dello Scanderbeg, avvenuta nella veneziana Alessio il 17 gennaio 1468, determina dall'altra sponda un più massiccio esodo diretto in particolare alle coste brindisine, che si intensifica nei decenni seguenti, soprattutto nel 1478-79 alla caduta in mano ottomana di Drivasto, Croja, Alessio e Scutari, ultime piazzeforti veneziane. >Le notizie del generoso trattamento verso i connazionali già dimoranti in Puglia e in Calabria8, la sicurezza dell'ospitalità e l'analogia religiosa costituiscono motivi di grande attrazione per le genti d'Albania costrette alla fuga. Anche l'imperatore Carlo V si prodiga in aiuti verso di loro: così nel 1533 Greco-schipetari di Corone e Modone9 possono stanziarsi intorno a Melfi e nell'isola di Lipari e nel 1535-36 a Lecce e a Brindisi. >Ma l'espatrio prosegue ininterotto ancora per tutto il secolo10. >Già il veneziano papa Paolo II (1464-71), descrivendo l'emigrazione della seconda metà del Quattrocento, osserva11 come sia "lacrimabile inspicere navigium fugentium, ad Italos portus appellere, familias quoque egentes pulsas sedibus suis, passim sedere per littora, manusque in coelum tendentes, lamentationibus suis cuncta implere"... >D'altra parte il suo immediato predecessore, Pio II (1458-64), s'è mostrato disponibile ad accogliere gli eventuali profughi, augurandosi "optare Georgium12 in terris Ecclesiae refugium, si regno pelleretur a Turchis: refugium pulso in agris Ecclesiae non defuturum, si pro religione pugnans ab hoste fidei eiciatur". >Obbligati dunque all'esilio, gli Albanesi trovano sicuro riparo specialmente nelle contrade del Salento già abitate da popolazioni greco-bizantine o colonizzate dai benemeriti monaci basiliani13. >Non si dimentichi, per esempio, che dal cenobio di S. Andrea in insula di Brindisi dipendono molti luoghi da Lecce a Ostuni e dall'Adriatico a Mesagne, in possesso degli arcivescovi brindisini proprio dagli inizi del secolo XIV alla prima metà del XVI14. E di grande richiamo per i fuggitivi dell'altra sponda si rivelano anche le terre dell'abbazia di Cerrate15. >Per di più fra il 1456 e il 1463 la natura e gli uomini si sono accaniti contro la nostra provincia: un terremoto, una pestilenza16 e la guerra di Napoli hanno infatti sconvolto e spopolato casali e città. Così gli Albanesi, i nobili, i soldati e gli agricoltori, specie nel Tarantino, ma pure nel Brindisino e a nord di Lecce, si insediano nei centri abbandonati, ridanno vita alle campagne dei conventi rimaste incolte, si amalgamano con i Greci preesistenti e con i Latini , sebbene talvolta vivano anche come nomadi. >In particolare, per quanto riguarda Lecce, Ferdinando I già nel marzo 1465 concede privilegi e franchigie a chi vi si trasferisca: in questa città difatti gli Epiroti vengono esentati17 dalle tasse ordinarie "quia noviter venerunt a partibus Albaniae, nihil possident"; nel 1500 poi la regia Camera ordina al percettore provinciale che Lecce e altri luoghi non siano molestati18 per le rate del testatico dovute da Albanesi e Greci dimoranti. >La storia degli insediamenti schipetari in Terra d'Otranto può benissimo riassumersi nelle frasi del giureconsulto secentesco G. B. Manerio19: essi, "ob Turcharum invasionem, ad hoc Regnum devenerunt et ab initio non habebant sedem permanentem, sed per diversa loca vagabantur, domos subterraneas et tentoria incolentes... Si habitaverint spatio viginti annorum in loco20, duxerint uxorem, emerint domum et stabilia, tunc quia habent animum permanendi, acquirunt civilitatem in loco, sunt numerandi in Numeratione ordinaria" e, quindi, soggetti al pagamento dei tributi usuali. Si spiega in questo modo perché a metà del Cinquecento non v'è nella nostra piccola penisola paese che non ne registri la presenza. >A questo punto vale la pena passare in rapida rassegna gli stanziamenti nel regno napoletano. Ne troviamo nel Molise, oltre che in Basilicata, Calabria21 e Sicilia22; nel Foggiano e nel Barese23, ma in special modo nel Tarantino, ove si forma la cosiddetta Albania tarentina24 comprendente al principio ben 17 centri a nord-est del capoluogo jonico. >Per venire più vicino a noi, si rilevano nuclei schipetari nelle diocesi di Oria e di Brindisi, soprattutto a Erchie, Cellino, Tuturano e a Brindisi stessa. In quest'ultimo porto o nei suoi dintorni naturalmente sbarcano in continuazione profughi o mercanti, tanto che sin dal 1485, insieme a Greci e a Schiavoni, anche gli Albanesi vengono ammessi al governo della città25. >È ovvio che se ne trovino poi ad Otranto, lo scalo più vicino all'Oriente. >Assai numerosi risultano gli immigrati a Mesagne e nel suo vasto territorio26, favoriti per giunta dal fatto che nel 1515 il paese è dato in feudo27 a un diretto discendente di Scanderbeg, Giovanni Castriota28: a metà del Cinquecento29 Missagna , oltre a famiglie indigene, ne annovera 22, circa 110 abitanti,

Thanks for this - Babelfish says:
Albanesi and Corfioti immigrate to you to C#lecce in centuries XV-XVII > Dedicated to how many of we today do not know, or they do not want, to receive like siblings the spillages of the other side that, not more for religious motivations or in name of the freedom, but... in only tries of job and for illusion of well-being, face the uneasiness of one new life. > 29 May 1453 Maometto II storms Costantinopoli and from that day it is assisted to an express to succeed itself of Turkish invasions: in 1456 Atene falls, in the 1460 Morea and the Tessaglia. > But already in March 1444 s' an alloy of Albanian people 1 with to head catholic prince George Castriota Scanderbeg is constituted in Alessio, in order frapporre one knits barrier to the Ottoman conquests that in effects is come true by means of an interminable series of battles, fought in name of the Christian West against the aggressori of East. > the lotta2, more often made than guerrillas, of ambushes and it sets in action audacious, hard 25 long years (1444-68), just until death of its hero, defined from papi "defensor the Fidei"3 and "fortissimus Christi athleta"4. It serves to refrain the shattering expansion of the Muslims and to prevent they to throw, at least in that quarter of century, on our Earth of Otranto. > the Schipetari however, with two various spedizioni5 (1460-61 and 1461-62), the second one di.le which personally lead from the Lion of Albania 6, are also in a position to bringing aid to the friend king Ferdinand I, which the expecting Giovanni d' Angiò wants to remove the throne of Naples. This because the ties with the Aragonese dynasty are many forts and already Alfonso I, in its turn, in more occasions has sended aids of every type for the defense against the Turks. > Finished the war of Naples (1463), numerous Albanians rimangono7 in the Salento, favorites from the good will of the king, privilege and exemptions: Albania tarentina, to how much seems, is their first colony in Earth of Otranto. > Subsequently the unexpected passing of the Scanderbeg, happened in the veneziana Alessio 17 January 1468, determines from the other side a more massive direct exodus in particular to the coasts brindisine, than it is intensified in the following decades, above all in 1478-79 to the fall in Ottoman hand of Drivasto, Croja, Alessio and Scutari, last piazzeforti veneziane. > the news of the generous treatment towards the connazionali already dwelling in Puglia and Calabria8, the emergency of the hospitality and the religious analogy constitutes reasons of great attraction for forced people of Albania to the escape. Also the prodigal emperor Carl V in aids towards of they: therefore in the 1533 Greek-schipetari of Corone and Modone9 they can allocate itself around to Melfi and in the island of Lipari and 1535-36 to C#lecce and to He drinks a toast myself. > But the expatriation still continues ininterotto for all the secolo10. > Already the veneziano Pope Paul II (1464-71), describing the emigration of the second half of the 1400's, osserva11 as he is "lacrimabile to inspicere navigium fugentium, to Italos portus to appellere, familias quoque egentes pulsas sedibus suis, passim to seat for littora, manusque in coelum tendentes, lamentationibus suis cuncta to implere"... > Of other part its immediate predecessore, Devout II (1458-64), s' is shown available to receive the eventual profughi, auguring itself "to opt Georgium12 in terris Ecclesiae refugium, reign pelleretur to Turchis: refugium pulso in agris Ecclesiae not defuturum, for religion pugnans ab hoste fidei eiciatur ". > He obligates to you therefore to the exile, the Albanians find sure shelter especially in the contrade of the Salento already inhabited from populations Greek-bizantine or colonized from the meritorious ones monaci basiliani13. > he does not forget myself, as an example, that from cenobio of S. Andrea in insula of He drinks a toast myself depend many places from C#lecce to Ostuni and the Adriatic to Mesagne, in possession of the archbishops brindisini just from the beginnings of century XIV to the first half of the XVI14. And of great callback for the escaped ones you of the other side the lands of the abbey of Cerrate15 are revealed also. > For more between the 1456 and 1463 nature and the men they have been raged against our province: an earthquake, pestilenza16 and a war of Naples in fact have upset and depopulated country houses and city. Therefore the Albanians, the noble ones, the soldiers and the agriculturists, species in the Tarantino, but also in the Brindisino and to north of C#lecce, insediano in the centers abandon themselves to you, give again life to the campaigns of the remained convents uncultivated, amalgamate themselves with the preesistenti Greeks and the Latins, although sometimes they live also like nomads. > In particular, as far as C#lecce, Ferdinand already in March 1465 grants privileges and exemptions to who are moved to you: in this city indeed the Epiroti comes esentati17 from the ordinary taxes "quia noviter venerunt to partibus Albaniae, nihil possident"; in the 1500 then direction Room it orders to the provincial collector who C#lecce and other places are not molestati18 for the installments of the capitation due from dwelling Albanians and Greeks. > the history of the schipetari takeovers in Earth of Otranto can very well be reassumed in the phrases of giureconsulto the secentesco G. B. Manerio19: they, "ob Turcharum invasionem, ad hoc Regnum devenerunt ET ab initio not habebant sedem permanentem, sed for various loca vagabantur, domos subterraneas tentoria ET incolentes... Habitaverint spatio viginti annorum in loco20, duxerint uxorem, emerint domum ET stabilia, tunc quia habent animum permanendi, acquirunt civilitatem in native place, sunt numerandi in ordinary Numeratione "and, therefore, subjects to the payment of pays usual. It is explained in this way because to half of the 1500's v' it is not in our small peninsula country that of it you do not record the presence. > To this point it is worth the pain passing in fast review the appropriations in the Neapolitan reign. We find some in the Molise, beyond that in Basilicata, Calabria21 and Sicilia22; in the Foggiano and the Barese23, but in special way in the Tarantino, where so-called Albania tarentina24 comprising to the principle is formed very 17 centers to the northeast of the capoluogo jonico. > In order to come more neighbor to we, schipetari nuclei in the dioceses of Oria are found and of It is drunk a toast, above all to Erchie, Cellino, Tuturano and to It is drunk a toast same. In this last port or its outskirtses naturally they disembark in continuation profughi or merchants, a lot that sin from 1485, with to Greeks and Schiavoni, also the Albanians come admitted the government of the città 25. > It is obvious that if of it finds then to Otranto, the port of call more close to the East. > Much numerous they turn out immigrates to it to you to Mesagne and in its immense one territorio26, favorites for reached from the fact that in the 1515 country is given in feudo27 to a directed descendant of Scanderbeg, Giovanni Castriota28: to half of the Cinquecento29 Missagna, beyond to aboriginal families, it numbers 22, approximately 110 inhabitants,
-- ChrisO 06:29, 15 Jun 2005 (UTC)

Palase redirects to a link about a card game. Instead, Palase is a village of Himare. Also, Ilias is the name of another village of Himare and should not redirect to the Iliad. (unsigned comment by User:Lorenaruci 2006-10-15)

Thanks for catching this problem. Please see this edit to see how to handle this kind of ambiguity. --Macrakis 17:48, 15 October 2006 (UTC)[reply]